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Si riunisce a Bruxelles il Comitato permanente sull’istruzione e la ricerca dell’Internazionale dell’ETUCE

I principali temi in discussione: Processo di Bologna, Libertà Accademica e campagne per un adeguato finanziamento pubblico all’Università e la Ricerca.

13/03/2025
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Il 12 e 13 marzo 2025 si è tenuto a Bruxelles l’incontro periodico del Comitato permanente sull’istruzione e la ricerca dell’Internazionale dell’ETUCE (HERSC - High Education and Research Standing Committee). Il Comitato è un organo dell’ETUCE e rappresenta oltre 45 organizzazioni che organizzano e rappresentano personale dell’istruzione superiore e della ricerca. L’HERSC si riunisce due volte l’anno. Alla riunione hanno partecipato 43 delegati in rappresentanza di 35 organizzazioni sindacali provenienti da oltre 27 paesi. La FLC CGIL è presente con la sua delegazione e ha partecipato al rinnovo degli organi del comitato, ossia all’elezione del nuovo Presidente, Jorunn Dahl Norgård (NAR, Norvegia), e dei due vicepresidenti, Alessandro Arienzo (FLC CGIL, Italia) e Annette Dolan (TUI, Irlanda). La conferma della vicepresidenza per un ulteriore quadriennio alla nostra organizzazione è un importante riconoscimento al lavoro internazionale che abbiamo svolto in questi anni e al rilievo acquisito della FLC CGIL nel contesto europeo.

I principali temi oggetto di confronto del comitato sono: l’impatto delle politiche europee e investimenti pubblici per alta formazione e ricerca, l’individuazione di azioni e strumenti più idonei per garantire la libertà della ricerca accademica in Europa. Il primo punto di discussione è stato la ETUCE Strategy on Higher Education and Research 2025-2028, un documento che illustra la strategia e gli obiettivi di alto livello dell'ETUCE. I quattro obiettivi che i sindacati hanno ritenuto prioritari sono:

  • rafforzare il coordinamento tra i membri e la capacità di azione collettiva;
  • rafforzare le campagne e le attività di contrattazione e dialogo sociale;
  • influenzare le politiche pubbliche in materia di istruzione per migliorare i risultati per gli studenti e migliorare lo status della professione di insegnante.
  • difendere con forza società democratiche e giuste, praticando solidarietà ogni volta che sia necessario per difendere i diritti umani e sindacali.

Questi obiettivi coincidono con le priorità della Internazionale dell’Educazione delineate e approvate dal recente 10° Congresso mondiale, e guideranno la definizione di un programma di lavoro dettagliato dell'ETUCE per il mandato 2025-28.

A seguire, si è fatto il punto sui principali sviluppi politici europei che hanno un impatto diretto sull'istruzione superiore e sulla ricerca. In particolare, sono state discusse le priorità della Commissione europea a partire dalla cosiddetta Relazione Draghi  e il piano europeo Unione delle competenze (Union of Skills). Pur riconoscendo il ruolo dell’istruzione superiore e della ricerca pubblica, il documento presenta un impianto che subordina la conoscenza e la ricerca al mercato. Il comitato ha quindi discusso le priorità del Consiglio dell’UE nella attuale Presidenza polacca, e la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea sull’attrattività e sostenibilità delle carriere nell'istruzione superiore del 25 novembre 2024.

Un importante impegno del Comitato è la partecipazione al Bologna Follow-up Group (BFUG). Il BFUG è parte del Processo di Bologna che, avviato con la Dichiarazione di Bologna del 1999, è oggi attuato in 49 Stati in quello che è ormai lo Spazio europeo dell'istruzione superiore (EHEA). Ogni due o tre anni vengono organizzate conferenze ministeriali per valutare i progressi compiuti all'interno dell'EHEA e per decidere i nuovi passi da compiere. Per garantire l'attuazione dei passi decisi dai ministri, l'EHEA si avvale di diverse strutture di supporto: Gruppo di monitoraggio di Bologna – BFUG; Consiglio del BFUG; Segreteria del BFUG; Gruppi di lavoro e seminari di Bologna. Sul processo di Bologna è importante la Position on Future of the Bologna Process che ETUCE ha elaborato e approvato col contributo del Comitato HERSC. La Flc Cgil è responsabile della partecipazione di ETUCE nel BFUG Working Group on Mobility and Internationalization.

ETUCE-EI ha lanciato la campagna Public funding to higher education and research in Europe, per informare su quanto accade nei diversi contesti nazionali a seguito delle indicazioni del Semestre Europeo, e per coordinare le mobilitazioni e le iniziative di contrasto alle politiche di ridimensionamento e disinvestimento dei settori dell’Università e ricerca in particolare, ma in generale in tutti i settori pubblici. Indicative e preoccupanti le informazioni su quanto accade in Olanda, ossia i tagli drammatici illustrati da Ceren Pekedmir (AOb) cui hanno fatto seguito iniziative di mobilitazioni, tra le quali una importante manifestazione nazionale che si è svolta nelle giornate del HERSC cui abbiamo espresso la nostra solidarietà. Quello olandese non è un caso isolato perché sono molti dei paesi del nord Europa nei quali, per la prima volta da decenni, le destre al governo operano con tagli ai finanziamenti e aumenti delle tasse per gli studenti. Seguendo un sentiero analogo a quanto accade nei paesi dell’Europa mediterranea e nell’Europa balcanica, come indicato da Isa Halilaj del sindacato albanese SPASH.

Tra le urgenze e le priorità di HERSC le iniziative a difesa di libertà e di autonomia accademica. Nei due giorni si è a lungo discusso delle collaborazioni tra le organizzazioni sindacali a livello globale, e non solo europeo a partire dal Nordic Report on Academic Freedom presentato da Karin Amossa, (SULF) e dalla campagna Global actions on strengthening academic freedom lanciata EI/CAUT attraverso la Conferenza sulla libertà accademica che si è svolta a Calgary il 7-8 Febr. 2025 e che ha discusso la dichiarazione ILO/UNESCO approvata ormai nel lontano 1997, e della quale è stata avviata la revisione e riscrittura. In discussione sono gli strumenti hanno e possono utilizzare i sindacati dell'istruzione contro gli attacchi alla libertà accademica e le iniziative necessarie a migliorare gli sforzi internazionali e comunitari per rafforzare la capacità dei sindacati di proteggere gli accademici sul posto di lavoro. Convinzione comune è che su questo tema è necessario fare della della libertà accademica una questione propriamente sindacale, e di operare insieme alla società civile associando la difesa della libertà accademica alla diversa delle libertà civili e sociali che sono proprie di un sistema democratico giusto e progressivo.

In ultimo, è stato approvato un importante documento We stand in solidarity with American colleagues and students in times of authoritarianism and science denial. Nel documento si esprime la propria solidarietà con i colleghi e gli studenti statunitensi che devono affrontare le politiche autoritarie dell'amministrazione di Donald Trump. Una politica che si manifesta attraverso ordini esecutivi che prendono di mira l'assistenza sociale, la ricerca, le politiche ambientali, la salute pubblica, attraverso tagli di bilancio, licenziamenti e la distruzione di comunicazioni e banche dati. Azioni minacciano le fondamenta della società democratica. L’HERSC chiede alle istituzioni europee di fare il possibile per dare la possibilità a tutti gli studiosi e gli studenti in difficoltà di continuare la loro ricerca e i loro studi. Convinti che se si vuole reagire in maniera efficace è necessario investire nell'istruzione superiore e nella ricerca quali strumenti fondamentali per la pace, la democrazia progressiva e la giustizia.

La conoscenza, l’istruzione e la ricerca
pubbliche sono alla base
del futuro del Paese.

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