La FLC CGIL venuta a conoscenza del decreto chiarificatore della Presidenza del Consiglio sul reclutamento a tempo indeterminato a valere sul fondo 2008, e ricordando il piano triennale 2010-2012 di bandi, autorizzato dai ministeri competenti per 433 unità a tempo indeterminato, reitera la sua richiesta allâENEA per lâapertura di un tavolo sul precariato.
Da sempre la FLC CGIL ha cercato di richiamare lâattenzione dei vertici dellâAgenzia su tutte le forme praticabili e percorribili per una soluzione definitiva dei rapporti di lavoro parasubordinato e a tempo determinato di tutti i precari storici presenti a vario titolo da anni nei nostri centri di ricerca.
A tal proposito, ricordiamo gli accordi che nel 2008 siamo riusciti a chiudere, costruendo tra lâaltro margini di garanzia per tutti i precari Enea, tutelando sia i tempi determinati sia gli assegnisti di ricerca con posizioni utili nelle graduatorie di concorsi.
Ovvio che adesso per rendere chiaro e trasparente il reclutamento è indispensabile aprire un confronto con le OO.SS. partendo necessariamente dallâatto di ricognizione sul precariato effettuato in Enea.
Questo dato è dirimente per capire poi quali graduatorie potranno essere prese in considerazione, per un eventuale scorrimento delle stesse e quanti bandi di concorso dovranno essere pubblicati al fine, non solo di un ricambio generazionale, ma anche e soprattutto per salvaguardare le esperienze di tutti i precari Enea.
Tale concertazione dovrà quindi individuare:
casi e limiti di utilizzo delle graduatorie a scorrimento;
le condizioni normative da adottare nei bandi di concorsi per favorire la progressiva conversione in forme di lavoro subordinate dei tanti precari da anni in attesa di una loro stabilizzazione lavorativa, con una specifica valorizzazione dellâesperienza maturata.
Ribadiamo che i numeri (167 per il 2008 + 433 per il triennio 2010-2012 per un totale di 600 unità ) a disposizione dellâEnea sono tali da risolvere in via definitiva il fenomeno del precariato per aprire poi una nuova fase di reclutamento ânormaleâ capace di guardare (anche fuori dallâEnea) ai tanti giovani che vittime di questa crisi economica sociale e culturale si vedono costretti a emigrare!
Auspichiamo quindi la costruzione di un percorso che veda, nel rispetto dei propri ruoli, il fenomeno del precariato almeno in Enea risolto in modo definitivo!
Roma, 31 marzo 2010