FLC CGIL - CISL FIR - UILPA-UR
Roma, 17 giugno 2005
Prot. n. p269
Al Coordinamento Nazionale ENEA
Con riferimento alle diverse agenzie di stampa, agli articoli apparsi sui quotidiani e sui settimanali, sulla situazione dellâENEA, CGIL, CISL e UIL rappresentative della maggioranza dei ricercatori, tecnici e amministrativi dellâEnte
VISTI:
1. La mozione dellâassemblea CGIL,CISL,UIL del 13 ottobre 2004 in cui circa 200 lavoratori dellâENEA chiedevano allâintero C.d.A. (Presidente e Consiglieri), di "adoperarsi per ristabilire un sereno rapporto in seno allâorgano di indirizzo e di programma dellâEnte, per lâapplicazione del decreto di riordino dellâENEA e per la risoluzione delle problematiche pregresse del personale, prima fra tutte, lâatto di indirizzo per il rinnovo del Contratto".
2. La lettera aperta al Presidente ed al C.d.A. di CGIL, CISL e UIL allâindomani del ricorso al TAR presentato dallo stesso Presidente contro lâatto di nomina del D.G., in cui si chiedeva: "Spetta a voi trovare una soluzione che eviti di arrivare in giudizio e salvi unâimmagine ormai gravemente compromessa dellâEnte. Se ciò non sarà possibile il solo gesto nellâinteresse dellâEnte che vi resta da fare e rassegnare in blocco le dimissioni".
3. La mozione dellâassemblea del personale dei centri romani, del 16 febbraio presso la sede centrale approvata ad unanimità che concludeva: "Riteniamo indispensabili le dimissioni dellâintero vertice al fine di favorire la nomina di un nuovo Presidente e di un nuovo C.d.A. che possano mettere lâEnte in condizioni di assolvere ai propri compiti istituzionali, assicurando al contempo ai dipendenti la dignità di un lavoro utile alla collettività ed al sistema paese".
4. La convinta e numerosa partecipazione del personale ENEA al presidio indetto da CGIL, CISL e UIL il giorno 3 marzo 2005 presso la sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Palazzo Chigi), in cui i lavoratori hanno manifestato per il giusto rinnovo contrattuale, il superamento dellâinsostenibile conflitto in seno al C.d.A., e per avere risposte certe allâannoso problema del "precariato".
5. Il comunicato unitario del 14 marzo 2005, in cui si precisava che: "Il presidente e il C.d.A., hanno sempre rappresentato la naturale controparte del Sindacato Confederale. Ne consegue che, il Sindacato (almeno per noi) non è la stampella di nessuno" .
6. Le numerose manifestazioni del personale in concomitanza con le sedute del C.d.A. , durante le quali il personale ha rappresentato ai membri del C.d.A. stesso , la grave situazione di disagio da loro vissuta a causa del continuo conflitto nel Consiglio.
7. I continui rinvii sul rinnovo del CCNL, e sui problemi pregressi, di cui solo in data 22 aprile 2005 si è fatto un "sommesso" accenno in C.d.A
8. Le continue proroghe degli incarichi su cui non si riesce a decidere e che contribuiscono ad alimentare un clima di sfiducia nel personale.
9. I toni accesi e la difficoltà di decisione in C.d.A. non solo sulla nomina del D.G., ma sul progetto "TRADE" proposto dal Presidente e bocciato dal Consiglio, sulla cessione degli impianti e sul trasferimento del personale a "SOGIN" ancora bloccati, sulle nomine nelle consociate e nei consorzi, sullâintero documento di riorganizzazione dellâENEA, sul regolamento di organizzazione e funzionamento (ancora al vaglio dei Ministeri co-vigilanti), etc.
10 Lâiniziativa del personale ENEA che in poche ore ha raccolto circa 1200 firme su una lettera nella quale si afferma "Siamo convinti sia giunto ineludibile ed improcrastinabile il momento in cui le più alte responsabilità della Politica assumano decisioni coerenti con la grave situazione in cui è caduto lâENEA".
11 Il gravissimo ritardo accumulato sullâemissione dellâIpotesi di atto di indirizzo da parte del C.d.A. dellâEnte, senza il quale non si può aprire la trattativa per il rinnovo del CCNL dellâENEA, divenuto ormai la "cenerentola" di tutto il Pubblico impiego.
CONSIDERATO CHE:
La recente sentenza del TAR Lazio, non è che lâultimo, grave episodio di un conflitto ormai evidentemente insanabile tra Presidente e Consiglieri dâamministrazione.
Qualsiasi tentativo strumentale, di riconciliazione apparirebbe, estremamente tardivo e privo di garanzie di concretezza e durata.
Sarebbe auspicabile che lâintero C.d.A., con un atto di responsabilità , rassegnasse le proprie dimissioni
RITENGONO:
Per quanto sopra riportato, nellâinteresse del Paese, dellâENEA, dei suoi lavoratori, sia necessario lâintervento del Governo per porre immediata soluzione alla situazione di stallo in cui versa lâEnte, rimuovendo le condizioni che generano la paralisi al Vertice dellâENEA affinché riprendano le ordinate e proficue attività tecnicoâscientifiche di cui lâENEA è certamente capace ed il Paese bisognoso, sia attuata la legge di riordino voluta dal Parlamento, sia rinnovato il CCNL scaduto da 42 mesi, sia garantita serenità occupazionale al personale precario e complessivamente sia restituita credibilità , dignità e ruolo al nostro Ente.
FLC CGIL FIR CISL UIL P.A.-U.R.