Si sono svolte in questi giorni all'ISTAT diverse iniziative ed assemblee di protesta contro il DL 112 e la manovra economica del governo. Giovedì 17 luglio i lavoratori hanno ritardato l'uscita del comunicato sul commercio estero con i paesi U.E. anche per protestare contro la mancata convocazione, da parte della Funzione Pubblica, del tavolo con le OO.SS. sulla questione della rete di rilevazione per l'indagine sulle forze di lavoro (FOL).
Il 21 luglio si è svolta una partecipata assemblea che alla fine ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno di seguito riportato.
Roma, 22 luglio 2008
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Ordine del giorno dellâassemblea del 21/7/2008
Lâassemblea dei lavoratori Istat, convocata il 21/7/2008, respinge con forza i contenuti del d.l. 112 e della manovra economica del governo, basati su tagli indiscriminati e punitivi, soprattutto nei confronti dei lavoratori pubblici indicati come causa dei mali del paese.
Queste norme si traducono in un a ttacco al reddito dei lavoratori in un momento in cui le retribuzioni risentono pesantemente dellâaumento dellâinflazione. Del resto le scelte del governo, con il sostanziale rifiuto del rinnovo dei contratti del pubblico impiego (ed in particolare di quello degli Enti di Ricerca), i tagli al salario accessorio, la fissazione del tetto di inflazione programmata allâ1,7% (a fronte di un tasso al 3,8), la riproposizione delle norme che precarizzano il lavoro, mostrano chiaramente lâ intenzione di far pagare la crisi ai lavoratori dipendenti.
Del tutto diverse, crediamo, sono le basi per lâindispensabile processo di riforma ed innovazione della P.A. I tagli indiscriminati di Tremonti e Brunetta, lungi dal delineare un sia pur minimo credibile processo di riforma, garantiscono solo minori e peggiori prestazioni ai cittadini nel campo della sanità , dellâistruzione, della ricerca, della sicurezza.
In questo quadro, pesanti sono le ricadute per lâISTAT: oltre ai tagli di bilancio, che mettono a rischio le attività dellâIstituto, il taglio del 10% della spesa per la pianta organica mette in dubbio la continuazione del processo di assunzioni e stabilizzazioni nel 2009; a rischio sono le progressioni di carriera per il personale, come pure il salario accessorio, che è tagliato del 10% a partire dal 2010. La normativa sulle malattie e sulle assenze ha ripercussioni pesanti per gli stipendi del personale, soprattutto quello dei livelli IV â IX.
Eâ quindi urgente una risposta dei lavoratori e del sindacato che sia allâaltezza della sfida; una risposta che deve mettere da parte le indecisioni ed i timori che finora hanno limitato lâazione e la reazione allâattacco del governo, per sviluppare iniziative di lotta e propositive contro le politiche del governo e di Confindustria.
Approvato allâunanimità .
sede 21/7/2008
FLC CGIL ISTAT