Elezioni RSU 2025 si vota il 14-15-16 aprile

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » La Sicilia-In provincia 15 insegnanti precari su cento

La Sicilia-In provincia 15 insegnanti precari su cento

In provincia 15 insegnanti precari su cento i dati del sindacato. Sono ancora più drastiche le previsioni per il personale amministrativo E' una voragine dentro cui è difficile stabilire l'...

25/02/2005
Decrease text size Increase text size
La Sicilia

In provincia 15 insegnanti precari su cento
i dati del sindacato.
Sono ancora più drastiche le previsioni per il personale amministrativo

E' una voragine dentro cui è difficile stabilire l'entità dell'emergenza. Su Siracusa, però, i dati si possono quantificare, eccome, tanto che il sindacato degli operatori della scuola, la Sns-Cgil, ha lanciato l'ennesimo allarme.
In sostanza il comparto, in provincia, continua ad accusare i colpi della Riforma Moratti, in caduta libera, tuttora, con un vuoto occupazionale costante, senza alcun miglioramento nelle più recenti percentuali.
Un'espansione oltre ogni limite, commentano dalla Sns-Cgil, una vera emergenza per la scuola, tale da generare "conflitti, dequalificazioni del servizio, discontinuità, producendo una devastazione nei diritti delle persone condannate ad una eterna insicurezza".
Eppure il 4 giugno del 2004, dopo una lunga battaglia, che i sindacati si intestarono a vantaggio di un intervento legislativo per la causa e con i suoi protagonisti, fu varata una legge, esattamente la 143, che inglobava un piano pluriennale di nomine in ruolo, concepito per ricoprire tutti i posti vacanti.
Il piano demandava alla legge finanziaria l'ambito economico del medesimo articolo.
La Finanziaria del 2005 parve però infischiarsene, evitando lo stanziamento, operando invece tutta una serie di tagli e decurtazioni destinate al capitolo spesa sociale.
"Sette anni fa, - ricorda, con puntualità, il segretario generale della Federazione dei lavoratori della conoscenza della Cgil, Roberto Alosi nella nostra provincia, su cento docenti almeno otto erano precari. Il prossimo anno i precari saranno quindici su cento. Tra il personale Ata il tasso di precarietà, nello stesso periodo, passa addirittura dall'11 al 35%. In questo modo, con i pensionamenti del prossimo anno di circa duecento docenti e ottanta unità di personale Ata, cui non si farà fronte con nuove assunzioni, aumenterà necessariamente il numero degli assunti a tempo determinato con contratto annuale.
"Alla fine, però, diminuirà sensibilmente l'indice di stabilità e aumenterà conseguentemente l'indice di precarietà. Senza assunzioni in ruolo, l'anno prossimo, prosegue Alosi avremo un esercito di oltre mille docenti precari pari al 15% dell'intero organico.
"Un docente su cinque, dunque, in posizione di non stabilità e non continuità, con pesanti effetti sulla qualità del servizio. Per il personale Ata la situazione sarà ancor più drastica, passando dall'attuale 33% di unità precaria, alla soglia del 35% dell'intero fabbisogno provinciale. Tutto ciò è inaccettabile. Come inaccettabile è la divisione fra i lavoratori sulla base di diritti a geometria variabile fra stabilizzati e precari, in grado di colpire le legittime aspettative di migliaia di persone.
"A fronte di ciò, le organizzazioni sindacali confederali lanceranno una grande mobilitazione per rivendicare le immissioni in ruolo".
Veronica Tomassini


Il 14, 15 e 16 aprile
scuola, università, ricerca e Afam al voto
per il rinnovo delle RSU.

PER SAPERNE DI PIÙ