
Mess.Veneto-Scuola, Pordenone penalizzata
"Scuola, Pordenone penalizzata" Protesta sindacale per il mancato riconoscimento dei posti necessari per garantire il tempo pieno ...


"Scuola, Pordenone penalizzata"
Protesta sindacale per il mancato riconoscimento dei posti necessari per garantire il tempo pieno
Pordenone penalizzata: alta tensione sugli organici 2005-2006 nella scuola elementare. I genitori dei circoli didattici di Cordovado e nel plesso di Torre dove il tempo pieno resta un miraggio, scalpitano. I sindacati danno manforte, si ribellano alle tabelle del ministero dell'Istruzione e non concertano i posti-cattedra impoveriti con il direttorato regionale.
"Inaccettabile la concertazione - sottolinea il segretario Cisl Marisa Susanna, di ritorno da Trieste -. Mancano nel pordenonese 21 posti docenti nelle elementari, rispetto alle esigenze espresse dai dirigenti. Il direttore Pagliuso ne autorizza mille 274 (più 10 per i Centri territoriali per gli adulti e uno carcerario): ne servono mille 293 per offrire il servizio scuola. Chiediamo un intervento straordinario per le nostre scuole".
Le 11 classi "full-time" richieste in più dalle scuole e negate dal ministero dell'Istruzione, sono nei circoli didattici di Pordenone secondo e terzo, Fontanafredda, Maniago, San Vito al Tagliamento, Spilimbergo, Cordovado e Casarsa della Delizia. Il "caso" Torre è un'anomalia, perché 15 famiglie hanno chiesto il tempo pieno anche se l'offerta a valle struttura tre rientri pomeridiani a settimana.
L'elenco delle richieste sindacali si spalma in 5 punti: organici docenti tarati sul numero delle richieste espresse dai dirigenti, la distribuzione dei posti nelle province in base all'aumento effettivo degli alunni, attenzione massima a rafforzare i posti di sostegno per l'integrazione degli alunni disabili, no alla compensazione forzata che trasloca 28 posti in organico dalle medie alle elementari e occhio attento ai numeri su cui si calcoleranno le assunzioni in ruolo dell'estate.
Organici e riforma Moratti, i bocconi più amari 2005. La riforma delle superiori aleggia e divide, in provincia. Il sindacato Cgil lancia il monito agli istituti tecnico-professionali che hanno troppa fretta a salire sul taxi del cambiamento, targato Moratti. "Ci sono scuole che investono energie per la riforma prima dell'applicazione del riordino degli indirizzi, come l'Ipsia di Brugnera - prende la questione di petto il cigiellino Gianfranco Dall'Agnese -. Nel triangolo del mobile ci sono insegnanti che avanzano progetti di integrazione scuola-formazione professionale e per un futuro liceo tecnologico. Meglio stare calmi: l'impegno morale per tutte le scuole territoriali è bocciare la riforma".
Chiara Benotti