
Corriere - Tutti i giorni la giornata della memoria
Tutti i giorni la giornata della memoria In questi giorni la scuola ha un compito in classe: non lasciare che la memoria si riduca ad una sola giornata. Ieri il ricordo dell'Olocausto è stato pr...


Tutti i giorni la giornata della memoria
In questi giorni la scuola ha un compito in classe: non lasciare che la memoria si riduca ad una sola giornata. Ieri il ricordo dell'Olocausto è stato protagonista di manifestazioni, dibattiti, cortei. Lo sarà ancora con le mostre, quella di Palazzo Reale per esempio, il cinema, gli incontri con i pochi scampati allo sterminio. Poi la memoria sarà occupata da altro. Da altre storie, da altre tragedie, da altri protagonisti. "Coloro che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo" scriveva il filosofo americano Santayana. E chi più e meglio della scuola deve farsi carico di ricordare e coltivare il passato? Quando i pochi sopravvissuti, testimoni della tragedia, non ci saranno più chi dovrà raccontare dei milioni di morti, del filo spinato, dei vagoni blindati, delle camere a gas, dei forni crematori? E' la scuola che deve attrezzarsi e diventare testimone. In molti istituti, in questi ultimi giorni, i libri di storia sono stati aperti sulle pagine che raccontano la Shoah. In altre scuole i protagonisti hanno parlato ai ragazzi. In altre, la maggioranza, nulla è stato fatto. Demandato ad altri. Agli speciali in televisione. Ai giornali. Alla politica. Agli spettacoli in teatro. All'oblio nel peggiore dei casi. Quando anche l'ultima voce che arriva da Auschwitz, Birkenau, Dachau si farà flebile e si spegnerà è la scuola che dovrà fare da registratore e amplificatore. Tanti ragazzi non sanno. Troppi sanno in maniera approssimativa. Ben venga il minuto di silenzio proposto dal ministro Moratti. In tutte le scuole. Senza distinzioni. Ma dopo quel silenzio non si smetta mai di parlare.