
L'inchiesta FLC CGIL
Lezioni online, solo un prof. su tre ha seguito gli alunni


Alex Corlazzoli
Durante il lockdown l'uso della didattica a distanza (Dad) ha peggiorato le condizioni di lavoro anziché migliorarle e ha messo a dura prova i docenti che hanno dovuto usare i propri dispositivi.
Secondo l'inchiesta Flc Cgil, Fondazione "Giuseppe Di Vittorio" e le Università Sapienza di Roma e quella di Teramo, meno di un professore su tre è riuscito a raggiungere l'intera classe con le lezioni da casa.
L'unico aspetto positivo è legato alle piattaforme delle scuole, promosse dalla maggior parte degli insegnanti. Per quanto riguarda la formazione è stata a macchia di leopardo: nel 62,5% dei casi sono state attivate delle iniziative per sostenere i docenti nell'acquisizione delle competenze necessarie per la Dad, ma il 44,5% dei docenti della scuola primaria non ha ricevuto formazione specifica.
I docenti salvano le piattaforme utilizzate dalla scuola giudicate poco o per nulla adeguate solo dal 21,4% degli intervistati, abbastanza adeguata per il 57,5% e del tutto adeguata per il 21,1%. L'inchiesta fa luce anche sugli effetti della Dad sugli alunni: i problemi sisono manifestati più al Sud, dove la percentuale di insegnanti che dichiarano di riuscire a raggiungere tutti gli studenti della propria classe è del 24,2%, 23,7% nelle Isole. I docenti non sono riusciti a fare lezione online per problemi di adeguatezza dei dispositivi da parte delle famiglie degli studenti, ma anche per difficoltà legate a fattori organizzativi: dall'infrastruttura tecnologica messa a disposizione dalla scuola al coordinamento tra dirigenti e colleghi.