
Più fondi per recuperare il divario con attività didattiche integrative
Lo prevede l'articolo 86 del disegno di legge di Bilancio all'esame del senato


Carlo Forte
Il fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa sarà incrementato di 177, 8 milioni di euro per il 2021, di 106,9 milioni di euro per l'anno 2023, di 7,3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e di 3,4 milioni di euro per l'anno 2026. Lo prevede l'articolo 86 del disegno di legge di Bilancio all'esame del senato. La misura è finalizzata a ridurre le diseguaglianze e a favorire l'ottimale fruizione del diritto all'istruzione, anche per i soggetti privi di mezzi. In buona sostanza, dunque, l'incremento dovrebbe servire a colmare il cosiddetto divario digitale, che preclude agli alunni delle classi sociali meno abbienti di accedere alla didattica a distanza o, comunque, alla didattica digitale integrata. E a favorire l'attuazione di attività didattiche integrative che consentano ai meno abbienti di accedere compiutamente al diritto all'istruzione. L'incremento, però, sarà decurtato, già prima di andare in vigore, di 25 milioni e 856 mila euro per coprire il compenso accessorio già introitato dai dirigenti scolastici nel 2019/2020. E di altri 30 milioni che saranno utilizzati per sostenere le spese per garantire le misure anti-Covid per gli esami di stato di quest'anno. L'incremento reale per il 2021, quindi, sarà di circa 122 milioni di euro. Per il 2022 non è previsto alcun incremento, mentre per il 2023 non dovrebbero essere previste decurtazioni di sorta e l'incremento di 106,9 milioni di euro dovrebbe essere interamente devoluto al fondo. Idem per le cifre previste per gli anni successivi.