
Prof e studenti in piazza "Date più soldi alla scuola mancano ancora i banchi"


Flavia Amabile
«L'Italia riparte solo se riparte la scuola», avverte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un sabato in cui centinaia di insegnanti, genitori e studenti hanno sfidato pioggia e timori di contagio per essere in piazza e denunciare che la scuola, nelle regioni in cui è ripartita, è ancora in grande affanno. Secondo i dati aggiornati a ieri nelle scuole italiane sono state distribuite 204.409.690 mascherine, con una media di quasi 10 milioni di mascherine al giorno. E' una cifra notevole ma andando a vedere quello che accade nelle diverse regioni le differenze sono ancora troppe, a indicare una ripresa a velocità diverse. Si passa dalle 55,1 mascherine a persona distribuite nelle Marche a meno della metà della Basilicata, dalle 676 distribuite per ogni classe dell'Emilia Romagna a meno della metà di Basilicata, Puglia e Sardegna. E comunque anche quando vengono distribuite non sempre si indossano: alle medie e alle superiori il 56% di studentesse e studenti le porta da casa, secondo un sondaggio realizzato da Skuola.net. Sui banchi a rotelle promessi dal governo non esistono dati aggiornati ma ancora dal sondaggio di Skuola.net appare che nelle scuole medie e superiori sono utilizzati dall'1% degli intervistati. Si naviga a vista anche su supplenze e precari con un sistema creato dal ministero dell'Istruzione dove gli errori vanno avanti da settimane rendendo più difficile del solito assegnare i posti. La denuncia è arrivata ieri da tanti precari scesi in piazza a Roma e anche dall'economista Tito Boeri che dialogava con il presidente del Consiglio alfestival dell'Economia di Trento. «Abbiamo digitalizzato tutte le graduatorie ha risposto il premier - Hanno segnalato che ci sono stati dei problemi: è la prima volta che abbiamo digitalizzato e probabilmente sono venuti anche al pettine alcune cose in maniera forse più trasparente. Possiamo parlare di una percentuale di errori ma su milioni e milioni di dati, che ci consentiranno di gestire con trasparenza quelle graduatorie. Ci stiamo lavorando». Il presidente del Consiglio rivendica di aver investito 7 miliardi nella scuola e assicura che la ministra Azzolina si sta impegnando moltissimo. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, invece, annuncia gli Stati Generali della Scuola. E a chi nelle scuole lavora, studia o ha dei figli che ogni giorno la frequentano in queste giornate così difficili, non resta che andare in piazza a protestare. Come è avvenuto ieri a Roma con una manifestazione organizzata dal Comitato Priorità alla scuola con l'adesione di Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Cobas e di comitati di genitori e 80 organizzazioni e associazioni e di studenti e precari. Francesca Ruocco della Flc Cgil ha sintetizzato dal palco alcuni numeri sull'avvio dell'anno scolastico: mezzo milione i banchi consegnati finora su 2 milioni e mezzo ordinati, 215 mila posti vuoti in organico al 1 settembre, 22 mila i docenti assunti a fronte delle 84 mila possibili immissioni in ruolo autorizzate dal Ministero dell'Economia, 2278 posti vuoti di Direttore dei servizi generali e amministrativi, 36.655 aule mancanti per garantire il distanziamento, 548.827 studenti senza una postazione adeguata, molti ragazzi stanno facendo meno di due ore di lezione al giorno. «Siamo qui in piazza - ha detto Margiotta del Comitato priorità alla scuola, - per lamentare l'apertura che non e' stata integrale ma dimezzata. E per chiedere investimenti strutturali e straordinari per la scuola, ovvero il 15% del Recovery Fund ». —