Di seguito il comunicato di resoconto della FLC CGIL inviato al personale:
CONTRATTAZIONE ISTAT: FINALMENTE SIGLATO L’ACCORDO DEFINITIVO SULL’ACCESSORIO IV-VIII 2024
VERSO LA FIRMA SUI BENEFICI ASSISTENZIALI 2023
Con richieste minime da parte dei ministeri vigilanti, abbiamo chiuso finalmente l’accordo integrativo sul salario accessorio 2024 dei lavoratori dei livelli IV-VIII. Questo permette fin da subito alcune operazioni, fra le quali l'incremento, già nel mese di aprile, dell’importo dell’indennità di ente mensile, del 10,6%. Dovrebbe essere poi immediato lo scorrimento delle due posizioni dell’ultima procedura art. 53 non utilizzate.
Abbiamo chiesto quindi di calendarizzare l’erogazione degli arretrati dell’incremento della IEM (dal 1° gennaio 2024) e della produttività collettiva e individuale. Vanno poi applicate le indennità previste dal contratto integrativo, a cominciare da quella per i referenti territoriali di sede, quella di posizione e quella di responsabilità. Va ripreso il disciplinare sulla reperibilità, applicate le nuove tariffe, provando a riprendere la sperimentazione, sapendo che il problema del numero di “adesioni” dipende principalmente dalla mancanza di un piano assunzionale e di formazione che recuperi il turnover nel settore.
Abbiamo quindi sollecitato la partenza immediata della contrattazione integrativa sull’accessorio 2025, chiedendo subito la costituzione del fondo, nel quale occorre inserire le risorse ex art. 4 commi 3 e 4 del CCNL 2000/2001, in relazione alla riorganizzazione. Parallelamente va costituito il fondo ex art. 90 e deve essere aperto il confronto sull’art. 54. Con la contrattazione 2025 va inoltre affrontata immediatamente la coda contrattuale sull’indennità per i responsabili di sede di Roma.
Per quanto riguarda i fondi (più di 4 milioni di euro) previsti dalla legge di stabilità 2024, inseriti nel bilancio dell’Istat, destinati alla valorizzazione del personale IV-VIII, l’amministrazione ha proposto di inserirli nel fondo del salario accessorio come risorse variabili. Abbiamo chiesto un approfondimento tecnico, anche in relazione al DL PA, che è stato pubblicato in gazzetta ufficiale e che dovrà essere convertito in legge nelle prossime settimane, per verificarne il possibile utilizzo per la valorizzazione dei IV-VIII in modi diversi da quelli originariamente previsti (gli appositi “progetti”), come art. 53, art. 54 e indennità di ente: possibilità che sarebbe preclusa se le risorse fossero inserite come risorse variabili nel fondo del salario accessorio.
Martedì prossimo, 25 marzo, ci sarà l’incontro richiesto dalla FLC CGIL con il presidente Chelli, nel corso del quale si discuterà dei concorsi di prossima attuazione e delle implicazioni del Decreto PA sull’Istat, a partire dalle selezioni art. 15, ma - appunto - anche per la valorizzazione dei IV-VIII e per l’incremento della IOS.
Abbiamo ribadito la richiesta di un confronto sulle sedi. Il direttore generale ha detto che sono in corso interlocuzioni, in particolare sulla sede di Marconi, con la proprietà (Ente EUR) e con il Demanio, in seguito alle quali si svolgerà l’incontro con le organizzazioni sindacali, probabilmente subito dopo la metà del mese di aprile, quando sarà presentata in Consiglio una proposta, riguardante anche le prospettive della sede unica.
Per quanto riguarda i benefici assistenziali, abbiamo proposto di reinserire, in seguito alla norma contenuta nel CCNL 2019/2021 della dirigenza, dentro al calcolo del fondo le spese per il personale dirigenziale, consentendo un ulteriore incremento di ca. 50mila euro. La proposta sarà analizzata dall’amministrazione. Questa soluzione, originata dal confronto avuto la scorsa settimana sui dirigenti amministrativi, è quella applicata nella maggior parte degli enti di ricerca.
Nella base di calcolo del fondo del 2023 sono state inserite tutte le risorse presenti nel bilancio di previsione, come previsto dal CCNL, compresa la quota legata alla “modernizzazione” che in quell’anno non è stata poi effettivamente distribuita al personale, perché a consuntivo non è più stata approvata. L’amministrazione ha ribadito che mentre per il 2025, come previsto dal PIAO, si ragionerà su come e quanto utilizzare nuovamente la norma contrattuale, non è più possibile recuperare le annualità passate (2023 e 2024) nell’accessorio.
Per quanto riguarda la distribuzione del fondo dei benefici assistenziali del 2023, molto simile al 2022, dovremmo arrivare alla firma in tempi brevi.
In merito alla possibile introduzione di una polizza sanitaria collettiva, a fine mese l’Istat avrà un confronto con il broker, in seguito al quale convocherà le organizzazioni sindacali.
Abbiamo chiesto una proroga della scadenza di fine marzo per i benefici assistenziali 2024 legati all’ISEE, visto che ancora non ha trovato applicazione la norma che consente di scorporare dal calcolo i titoli di stato e i libretti postali. L’amministrazione ha assicurato che, pur volendo lasciare ferma la scadenza del 31 marzo, consentirà un eventuale aggiornamento successivo dell’ISEE e che comunque pubblicherà una notizia sulla Intranet in merito.
FLC CGIL ISTAT, 19 marzo 2025